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      San Nicola nell’iconografia artistica pugliese

      san nicola salva i naufraghi

      San Nicola è una figura centrale nel panorama dell’arte sacra pugliese. Le testimonianze più interessanti si ritrovano nelle chiese rupestri pugliesi. Si tratta della terza figura più rappresentata dopo il Cristo e la Madonna. La sua venerazione risale addirittura ad un periodo precedente alla traslazione delle reliquie a Bari nel 1087. Le prime informazioni sulla sua esistenza provengono da testi antichi, tra cui la “Vita Nicolai Sionitae”, che menzionano San Nicola di Myra e le sue celebrazioni.

      Le rappresentazioni di San Nicola si sono evolute nel tempo, con il suo aspetto iconografico stabilizzato a partire dal X secolo. Le chiese rupestri pugliesi, influenzate dall’arte bizantina, mostrano San Nicola in vari contesti, spesso abbinato alla Madonna o a santi vescovi. Con l’occupazione normanna, la sua iconografia ha subito l’influenza di stili artistici del Nord Europa.

      Le icone lignee, come quella di Santa Margherita a Bisceglie (oggi conservata nella pinacoteca provinciale di Bari) testimoniano la diffusione della sua figura.

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      Nelle chiese rupestri si raccontano storie della sua vita, come il miracolo della dote alle tre fanciulle o il salvataggio dei tre soldati. In questo caso ci troviamo nella cripta della Madonna dei Miracoli all’interno della Basilica-Monastero della Madonna dei Miracoli di Andria.

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      Queste rappresentazioni, pur variando nei dettagli, mantengono elementi distintivi come gli abiti vescovili e il pastorale. In quest’altro caso ci troviamo nella cripta di Santa Cristina a Carpignano Salentino.

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      San Nicola è spesso rappresentato con un aspetto fisico imponente, e la sua iconografia si arricchisce di dettagli come il pastorale e il libro del Vangelo.

      A Supersano nella cripta dedicata alla Madonna di Coelimanna si può osservare questo bellissimo affresco bizantino.

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      In alcune opere, viene raffigurato assiso in trono, un’immagine rara ma significativa, che sottolinea la sua dignità episcopale. In questo caso abbiamo una raffigurazione conservata nella chiesa di San Nicola dei Greci ad Altamura.

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      La presenza di San Nicola è ben radicata nella tradizione pugliese, con molte chiese rupestri dedicate al Santo di Myra, e con storie che lo ritraggono come protettore e benefattore. A Mottola, all’interno del complesso rupestre, si trova la grotta di San Nicola.

      La chiesa rupestre di San Nicola, situata a Palagianello, rappresenta un ulteriore esempio di iconografia legata al Santo. In particolare per la sua Déesis, dove sorprendentemente San Giovanni Battista è sostituito da San Nicola. Questo particolare allestimento non è il risultato di una semplice libertà espressiva dell’artista, bensì riflette una tradizione iconografica locale che risponde a motivazioni affettive da parte del committente, legate al culto che il santo gode in quella specifica area.

      A Fasano invece si conserva in una cripta incastonata nell’antico solco fluviale (lama d’Antico) una bellissima effigie di San Nicola.

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      Dopo la Riforma Gregoriana, l’immagine del santo turco passa da quella bizantina a una più realistica e austera, tipica della tradizione latina. In alcune località, come la Grecía Salentina, l’arte bizantina ed il culto ortodosso permangono per altri due secoli, tuttavia si notano le prime differenze. A Soleto, nella cappella di Santo Stefano, si osserva l’affresco di San Nicola vestito con i paramenti greci, raccontato con iscrizioni in alfabeto greco, tuttavia all’interno di un codice stilistico-pittorico che iniziava a cambiare. Molte maestranze, infatti, provenivano dalla Toscana o dalla Lombardia.

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      Le rappresentazioni rinascimentali in Puglia non si discostano tanto da quelle precedenti del periodo normanno e bizantino. Tuttavia, con il procedere degli anni e il sopraggiungere del barocco ritroviamo la monumentale opera di Carlo Rosa. che con il suo soffitto della Basilica di San Nicola a Bari, illustra molteplici eventi della vita del santo.

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      Nel XVIII secolo, Mattia Preti, Francesco Solimena e Corrado Giaquinto (in basso una tela del Giaquinto dove il Santo soccorre in mare i pescatori)  continuano a sviluppare il tema di San Nicola, contribuendo a una tradizione artistica che si evolve pur rimando radicata nella fede e nelle tradizioni della Puglia.

      san nicola salva i naufraghi

       

       

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