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      Roberto Caracciolo, il francescano che inventò la prospettiva

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      Roberto Caracciolo, conosciuto anche con il nome di fra Roberto da Lecce, è una figura di notevole importanza nella storia religiosa italiana del XV secolo, sia per il suo ruolo di vescovo che per le sue straordinarie qualità di predicatore. Nacque nel 1425 a Lecce, provenendo da una famiglia nobile di Caraccioli, la quale vantava origini illustri. La sua carriera religiosa iniziò nell’ordine dei francescani, precisamente tra i minori osservanti, per poi proseguire con l’ingresso nei frati minori conventuali intorno al 1453.

      Caracciolo divenne rapidamente noto per le sue doti oratorie eccezionali, tanto da meritarsi appellativi significativi come “Paolo novello” e “principe dei predicatori”. La sua abilità nel comunicare e nell’intrattenere il pubblico era tale che le sue prediche suscitarono un grande entusiasmo non solo tra la gente comune, ma anche tra figure di alto profilo, tra cui papi come Niccolò V, Callisto III e Sisto IV, oltre a sovrani come Cosimo de’ Medici e Francesco Sforza.

      Nel corso della sua carriera, Caracciolo ricoprì il prestigioso incarico di cappellano pontificio e, successivamente, fu nominato predicatore della Cappella Reale di Napoli. La sua influenza si estese anche a eventi storici di rilevanza, come la liberazione di Otranto, avvenuta tra il 1480 e il 1481, durante la quale partecipò attivamente al fianco di Alfonso, duca di Calabria, nella lotta contro le forze turche che avevano invaso la città.

      Tra le opere di maggior rilievo di Caracciolo spiccano i “Sermones quadragesimales”, pubblicati nel 1475, e lo “Specchio della Fede”, apparso nel 1495. Questi testi non solo evidenziano la sua maestria nella predicazione, ma hanno anche avuto un impatto significativo sulla spiritualità e sulla cultura religiosa del tempo. Fu il primo a dare un significativo impulso teorico e tecnico all’uso della prospettiva pittorica.

      Morì il 6 maggio 1495 e fu sepolto nella città di Lecce, precisamente nella Chiesa di San Francesco della Scarpa, dove il suo epitaffio fu redatto dal famoso poeta Pontano, sottolineando ulteriormente l’importanza e il rispetto di cui godeva.

      L’eredità di Roberto Caracciolo continua a vivere attraverso la diffusione delle sue opere e il suo impatto duraturo sulla predicazione e sulla vita religiosa del suo tempo, rendendolo una figura di riferimento per le generazioni future.

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