A due passi da Giuggianello, tra splendidi ulivi secolari, con i loro grotteschi nodi antropomorfi, e immersi nell’eco ancora vivida delle terribili gesta delle ninfe Epimelidi, narrate da Nicandro di Colofone nel II secolo a.C., che tramutarono alcuni giovani pastori Messapi in oleastri, qui sopravvivono i ruderi di una struttura fortificata circolare, eretta tra la seconda metà del IV e i primi decenni del III secolo a.C. Una vera e propria torre messapica.
La torre, situata a 115 metri sul livello del mare e segnalata dallo storico Pasquale Maggiulli già agli inizi del ‘900, è stata poi dimenticata e restituita solo di recente al pubblico interesse dopo un piccolo incendio rivelatore. Oggi si cela ancora agli sguardi dei più tra la folta vegetazione della località Madonna della Serra, nei pressi dell’omonima chiesa seicentesca, su un altura da cui si possono vedere i due mari che bagnano il Salento.
Frequentata dall’uomo fin da epoche antichissime, come testimoniano frammenti di impasti dell’età del Bronzo e ceramiche rinvenute in superficie, questa struttura sembra emanare un’energia arcana e una magnetica fascinazione.
Haiku Blonde
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