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      Il Castello Dentice di Frasso di Carovigno

      caste scaled

      Il Castello Dentice di Frasso di Carovigno è di origine normanna e sorge a ridosso del centro storico del paese, su un promontorio che domina l’intera fascia costiera.

      Si distingue per la peculiare conformazione a triangolo – assunta nel corso del XVI secolo – e la presenza di fortificazioni ai vertici: la torre quadrata, la torre tonda e infine la torre lanceolata, anche detta “a mandorla”.

      Quest’ultimo torrione fu progettato su influenza del famoso architetto militare Francesco di Giorgio Martini, la cui presenza è attestata in Puglia proprio sul finire del XV secolo.

       

      torre merl

      A partire dal XVII secolo, venuta meno l’esigenza difensiva, il Castello assume i connotati di una residenza gentilizia, ad opera delle nobili famiglie che ne ebbero possesso, quali i Caputo, i Serra, i Costaguti, i Castaldi, i Granafei e gli Imperiali.

      Gli ambienti furono trasformati attraverso l’apertura di porte, finestre e balconi, come l’elegante balconata che domina il prospetto sud del Castello, realizzata nel corso del XVIII secolo, utilizzando la pietra calcarea di Carovigno, la quale è morbida e facilmente lavorabile, e il cui caratteristico colore chiaro conferisce alle forme una luce soffice e affascinante.

       

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      La nobile famiglia Dentice di Frasso (piccolo paese della provincia di Benevento, in Campania) acquisì la proprietà nel 1791. Quando i Conti Alfredo Dentice di Frasso ed Elisabetta Schlippenbach lo ricevettero in dono per le nozze, il Castello necessitava di un’importante ristrutturazione, che venne affidata nel 1906 all’ingegnere Gaetano Marschiczek.

      Quest’ultimo creò nuovi spazi, li integrò tra loro e arricchì l’intero edificio di decorazioni e sculture che celano messaggi colti e raffinati. Inoltre, per volontà della Contessa, il Castello venne dotato di uno straordinario parco in cui i giochi di simmetria e proporzione imitavano, seppure in scala ridotta, quelli delle sontuose regge europee. Per accedervi con facilità, venne creato anche un cunicolo sotterraneo, tutt’ora visibile, che collegava il giardino all’orto botanico adiacente.

       

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      Nel 1926, al fine di risollevare l’economia del paese, i Conti Dentice di Frasso destinarono alcuni locali ad una scuola di filatura e tessitura che restò in funzione fino al 1955 e che produsse stoffe pregiate e apprezzate in tutto il mondo. Alla morte dei Conti Elisabetta e Alfredo, avvenuta rispettivamente nel 1938 e nel 1940, fu nominato erede il nipote Luigi Dentice di Frasso, che vi dimorò con la famiglia fino al 1961.

       

      Tra il 1909 e il 1961 il Castello fu frequentato da ospiti illustri, tra i quali figurano lo scienziato Guglielmo Marconi e il re d’Italia Umberto II di Savoia.

       

      Nel 1961 il Conte Luigi vendette il Castello all’Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell’infanzia. Nel 1973 divenne proprietà della Provinca di Brindisi. Concesso in uso al Comune, oggi è uno splendido contenitore culturale, sede di numerosi eventi, che ospita tra le sue mura la Biblioteca Comunale “S.Morelli”.

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