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      Gianserio Strafella, il pittore salentino discepolo di Michelangelo

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      Gianserio Strafella, nato intorno al 1520 a Copertino e scomparso nel 1573, è stato un importante pittore italiano del periodo manierista, attivo principalmente nell’area salentina. Le cronache storiche, in particolare quelle di Girolamo Marciano, lo descrivono come un pittore di grande nobiltà artistica, discepolo di Michelangelo. Marciano sostiene che Strafella non solo possa essere paragonato al suo maestro e a Raffaello Sanzio, ma anche agli antichi maestri Apelle e Zeusi. Questo giudizio, sebbene soggettivo, evidenzia l’importanza di Strafella nel panorama artistico dell’epoca.

      La formazione artistica di Strafella è stata influenzata in primo luogo dagli ambienti romani, in particolare da artisti come Pietro Negroni e Taddeo Zuccari. In seguito, il suo stile si è evoluto sotto l’influenza del manierismo napoletano, in particolare grazie a figure come Andrea Sabatini e Pedro Rovial. Questa fusione di stili ha arricchito la sua tecnica, in particolare nell’uso della prospettiva, che ha appreso da Michelangelo e applicato con maestria nei suoi lavori.

      Tra le sue opere più significative, si trova la cappella Di Somma, affrescata a Napoli nella chiesa di San Giovanni a Carbonara. A Copertino, nella Basilica della Madonna della Neve, sono conservati cinque dipinti, tra cui una Deposizione e le effigi di San Pietro, San Paolo, San Zaccaria e San Gerolamo. Queste opere, risalenti al 1554, probabilmente facevano parte di un polittico di cui, purtroppo, non è rimasta la figura centrale. Nella stessa chiesa, si possono ammirare anche due opere del 1570, intitolate “Coept flere” e “Deposizione”.

      A Copertino, Strafella ricevette anche l’incarico di affrescare il soffitto della Cappella San Marco, situata nel complesso del Castello di Copertino. Qui, ha rappresentato scene bibliche, mentre sulle pareti sono esposte altre sue opere raffiguranti santi.

      Il suo stile manierista è rintracciabile anche nel capoluogo di Lecce. Nella Basilica di Santa Croce, è custodito un olio su tavola intitolato “Trinità”, che è probabilmente uno dei suoi primi lavori, databile a prima del 1548. Nella chiesa di San Francesco di Paola si trova un’altra sua opera, “La Vergine col bambino e i santi Michele e Caterina d’Alessandria”, dipinta su tavola nel 1564. A Palazzo Adorno, recenti restauri hanno portato alla luce alcuni dipinti religiosi attribuiti a Strafella, rinvenuti all’interno di una nicchia.

      La sua eredità artistica si estende in molti centri significativi dell’epoca. Nella Chiesa della Beata Vergine Maria del Carmelo a Nardò, si trova una sua Pietà, datata dopo il 1562. Un’opera simile è presente anche nella chiesa parrocchiale di Castro. Nell’episcopio di Gallipoli è conservata una “Madonna in Gloria”, traslata dalla chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli. Infine, la Chiesa Matrice di San Nicola a Cocumola ospita un’Assunzione, anch’essa opera di Gianserio Strafella, che testimonia la sua influenza e il suo talento nel panorama artistico pugliese.

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