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      Chiesa della Nova a Lecce, cuore del Rococò

      chiesa nova

      il Barocco, nato in Italia tra la fine del XVI° e l’inizio del XVII° secolo, abbraccia non solo l’arte  ma anche la letteratura e la musica, diffondendosi rapidamente in tutta Europa. Lecce rappresenta uno degli esempi più ricchi ed importanti di tale stile.

      Il Rococò, invece, è  uno stile artistico che ha origine in Francia nella metà del 700, dai tratti di grazia, ricercatezza e delicatezza. A Lecce trova spazio nella cosiddetta Chiesa della Nova aka Natività della  Vergine.

      Prima di diventare convento e chiesa, il luogo era la residenza di Idomeneo, uno dei fondatori messapici della città di Lecce. Non a caso la chiesa rococò ricade esattamente in Via Idomeneo, nei presso del piccolo teatro Paisiello.

      Nel 68 d. C. nel luogo dove oggi sorge la chiesa, fu carcerato il santo protettore di Lecce, ovvero S Oronzo, e poco dopo sarebbe stato martirizzato.

      La Chiesa fu voluta fortemente nella  fine del XV° secolo dal nobile cittadino Nuzzo Cacudi, che scelse di portare le due figlie nel convento attiguo delle suore domenicane .

      L’interno possiede una pianta ellittica ad aula unica con abside.

      Il soffitto, ricoperto da una volta carenata, è ricco di stucchi. Sono presenti cinque altari posizionati in brevi nicchie adorne di falsi lacunari. Le rispettive tele di Oronzo Tiso, artista  celebre del tardo barocco leccese, raffigurano san Nicola, la Vergine col Bambino e san Domenico, l’Addolorata, San Giuseppe col Bambino e la Natività della Vergine che  dà il nome alla Chiesa.

      di Davide Renna Chillino

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