Weekend Sale is Live.
Get in touch @ +1234567890

Carrello

2

Carrello

Quantità
18,90 

    Carrello

    2

    Carrello

    Quantità
    18,90 

      Cesare Fracanzano, il pittore fra lo strappo e il restauro

      unnamed

      Cesare Fracanzano nacque il 16 ottobre 1605 a Bisceglie, in terra di Bari, da Alessandro, un pittore, e da Elisabetta Milazzo. Suo padre, Alessandro, originario di Verona, aveva una carriera artistica che influenzò profondamente il giovane Cesare. La documentazione storica risale al 1605, quando realizzò il perduto dipinto di Sant’Agostino per la chiesa a lui dedicata a Trani, un’opera che riflette ancora le influenze del tardo manierismo romano.

      Dopo il 1605, la carriera di Fracanzano si sviluppò attraverso diverse opere, tra cui l’Assunta nella sacrestia della cattedrale di Monopoli e il Sant’Antonio nella chiesa di San Francesco, datato 1612. La sua arte, nel secondo e terzo decennio del XVII secolo, mostrò un’evoluzione grazie all’influenza di Palma il Giovane, culminando in opere significative come la Pietà di San Pietro Caveoso a Matera.

      Nel 1626, Fracanzano si trasferì a Barletta, dove si sposò con Beatrice Covelli. Tre anni dopo, nel 1629, si trovava a Napoli, dove si formò sotto la guida di Jusepe de Ribera, un maestro del naturalismo. Tornato a Barletta nel 1633, continuò a ricevere commissioni, come una Santa Monica per la chiesa di Sant’Agostino.

      La sua arte si distinse per la fusione di elementi barocchi e influenze caravaggesche. Nel corso della sua carriera, Fracanzano ricevette numerose commissioni da ordini religiosi, tra cui un San Francesco Saverio per la chiesa del Gesù Vecchio a Napoli, che divenne un modello replicato in altre chiese pugliesi.

      Durante la rivolta di Masaniello nel 1647, Fracanzano si unì alla Compagnia della Morte e fu costretto a fuggire all’estero per timore di rappresaglie. Tuttavia, tornò presto a Barletta, dove continuò a lavorare e a rafforzare la sua presenza artistica nelle chiese locali.

      La sua attività artistica si intensificò negli ultimi anni, con progetti per chiese come Sant’Antonio e Santa Maria di Nazareth. Fracanzano morì a Barletta tra la fine del 1651 e novembre del 1652. Dopo la sua morte, furono venduti alcuni dipinti significativi, tra cui opere per la nobiltà locale e per la famiglia Carducci Artemisio.

       

      Lascia un commento

      Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

      Carrello

      2

      Carrello

      Quantità
      18,90 

        Recently Viewed