Con lo stesso nome in Puglia esistono due diversi fiumi. Il primo scorre attraverso il tavoliere delle Puglie e sfocia nel lago Salso, a ridosso del golfo di Manfredonia. Il secondo è un breve fiume carsico che scorre vicino Taranto e sfocia nel mar Piccolo della città ionica.
Il Cervaro foggiano è un fiume noto nell’antichità, citato nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio con il nome Cerbalus, in quel testo il fiume è ricordato come confine del territorio dei Dauni.
Il Cervaro tarantino deve il suo nome ad un tempio dedicato alla dea Cerere lungo la sua tratta.
A ridosso del del fiume Cervaro, a poche centinaia di metri dalla litoranea del Mar Piccolo, sorgeva il Convento dei Battendieri, e proprio nel corso d’acqua i vari frati erano soliti lavare giornalmente e lavorare la lana, grazie alla follatura della stessa attraverso la gualchiera, una macchina che permetteva di battere la stoffa grazie all’energia ottenuta dallo scorrere della corrente fluviale.
Nelle stesse acque del vecchio stabilimento industriale oggi ci si può ritrovare per un bagno rigenerante. Pare infatti che le acque del fiume abbiamo delle proprietà particolari. Il corso acquatico è legato al terreno prevalentemente calcareo della Murgia, che lo arricchisce di carbonato di calcio il quale, grazie anche al gran numero di canneti che arricchiscono la foce aggiungendo una gran quantità di ossigeno.
L’effetto, per coloro i quali si addentrano nelle sue acque, è quello di una carica di energia e di una generale sensazione di relax.
Orecchiette al Grano Arso
Taralli al Finocchio
Nula
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