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      Alessano, la città che fece esclamare Dedalo

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      Alessano, situato nel basso Salento, a 57 km dal capoluogo, comprende la frazione di Montesardo e la località costiera di Marina di Novaglie.

      La leggenda legata al suo nome vuole che Dedalo, l’alato inventore della mitologia greca, atterrato nella zona dopo il suo famoso volo, abbia esclamato “Alae Sanae!” contemplando le sue ali artificiali ancora intatte, ispirando così il nome del paese. In realtà il toponimo deriverebbe dal nome greco di persona Alexis o Alexus con l’aggiunta del suffisso d’appartenenza -anos. Secondo una radicata tradizione, suppur non storicamente confermata, il fondatore della città fu l’imperatore bizantino Alessio I Comneno.

      Durante la dominazione normanna Alessano ricoprì un ruolo preminente su tutto il Capo di Leuca; fu sede di diocesi fino al 1818 e capoluogo di contea. Oggi è riconosciuta Città d’Arte dalla Regione Puglia, fa parte dell’Unione dei comuni Terra di Leuca e dal 2016 dell’associazione Borghi Autentici d’Italia.

      Tra i secoli XV e XVI, sotto la signoria di importanti famiglie nobiliari, la città ospitò un vivace movimento culturale e al contempo divenne un importante centro commerciale, attraendo famiglie di ricchi commercianti veneziani e perfino una piccola comunità ebraica, che possedeva una propria Sinagoga nell’odierna via della Giudecca. Il centro urbano si arricchì così di pregevoli palazzi in puro stile rinascimentale. Il palazzo Ducale del Balzo, palazzo Sangiovanni e palazzo Legari sono quanto di più suggestivo si possa ancora ammirare in materia di architetture civili. Un discorso a parte va fatto per il castello fortificato sito nella frazione di Montesardo, voluto secondo alcuni dai Caracciolo di Marano, secondo altri dai Del Balzo-Orsini, tra il XV e il XVI secolo. Tra le architetture religiose citiamo la Chiesa Madre, del 1763, dedicata a San Salvatore; la Chiesa dei Cappuccini, edificata nel 1628, che ospita un altare monumentale in legno, finemente intarsiato e intagliato; la Chiesetta rupestre di Santa Barbara del XIII secolo.

      Tra i cittadini più illustri i filosofi Cesare Rao e Girolamo Balduino, i pittori Aniello e Oronzo Letizia, gli scultori Placido Buffelli ed Emanuele Orfano, il Vescovo don Tonino Bello, dichiarato venerabile nel 2021 da papa Francesco.

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