
Situata a cinque metri di profondità, la Cripta del Crocifisso di Ugento, risale a circa l’anno 1100 d.C. Si tratta di un luogo affascinante scavato nella roccia tufacea e ricco di affreschi datati tra il XIII e il XVII secolo, con raffigurazioni di animali, personaggi, figure zoomorfe, e simboli come stelle e croci.
Su una parete si osserva un animale molto raro nelle rappresentazioni pittoriche, ovvero la Manticora, una creatura mitica con una testa umana, un corpo leonino e la coda di scorpione. Capace di lanciare spine velenose. Il suo nome deriva dal latino “mantichōra”, che a sua volta proviene dal greco “μαντιχώρας” (mantikhṓras), significando “mangiatore di uomini”. La descrizione più antica della manticora si deve a Ctesia di Cnido, che la colloca in India, descrivendola come una bestia grande quanto un leone, con tratti umani e una coda letale. Secondo il mito, i cuccioli di manticora possono essere addomesticati dagli uomini.
Il primo ciclo pittorico, risalente al XIII secolo, presenta un’Annunciazione con l’Arcangelo Michele e una figura femminile, probabilmente la committente.
L’affresco principale, la Crocifissione, mostra Cristo tra i due ladroni, con la Madonna e San Giovanni Evangelista ai lati. Qui compaiono anche simboli del Sole e della Luna, che rimandano a significati antichi e al passo evangelico del Venerdì Santo, alludendo all’eclissi che seguì la morte di Cristo.
Accanto all’affresco del crocifisso si trova San Nicola, vescovo e patrono di Bari, rappresentato con un libro chiuso, simbolo della sua autorità. Un’altra interessante iconografia nella cripta è una croce rossa con tre pallini alle estremità, che alcuni studiosi collegano al passaggio dei Cavalieri Templari a Ugento, anche se la presenza di tale simbolo non implica necessariamente la loro presenza.
Proseguendo nella visita, notiamo un Cristo Pantocratore, che benedice con la mano destra, un’icona bizantina molto diffusa. Si possono anche ammirare affreschi della Madonna della Tenerezza e della Madonna in trono con Gesù Bambino, quest’ultimo con un orecchino a forma di cerchio, simbolo della luce e della “Stella del Mattino”.
Accanto a queste immagini, vi è una figura quasi illeggibile, probabilmente di San Giovanni Battista. Le rappresentazioni continuano con figure zoomorfe come il basilisco e la manticora, simboli di potere e malvagità.
Nei pressi delle scale di uscita, troviamo un disegno di forme geometriche che, sebbene considerato da alcuni un calendario, potrebbe essere parte di una più ampia scena affrescata.
Infine, alziamo lo sguardo al soffitto, adornato da stelle e scudi con croci rosse e nere, che suggeriscono una presenza crociata e templare. Queste ipotesi, ancora in fase di studio, contribuiscono a preservare la memoria storica della cripta di Ugento.
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