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      Francesco Solimena, il pittore che stregò il Regno di Napoli

      SOLIMENA 16

      Francesco Solimena nasce il 4 ottobre 1657 a Canale, una frazione del comune di Serino (provincia di Avellino). Primogenito di Angelo Solimena, pittore locale e di Marta Grisignano. Fin dalla tenera età, riceve un’istruzione che si rivelerá fondamentale per la sua formazione artistica, grazie all’impegno del padre, il quale lo indirizza al completamento di studi umanistici e artistici. Questo approccio si riflette chiaramente nelle sue lettere e nei sonetti che scrisse nel corso della sua vita, dimostrando una padronanza linguistica notevole.

      Negli anni Settanta del Seicento, Solimena inizia a emergere nel panorama artistico, realizzando opere in proprio e collaborando con il padre. La sua abilità si riflette in lavori commissionati, come quelli per la chiesa di San Domenico a Solofra e per la chiesa di San Bartolomeo a Nocera Superiore. La sua carriera decolla nel 1677, anno in cui riceve la sua prima importante commissione pubblica: l’affresco della volta della cappella dedicata a Santa Anna nel Gesù Nuovo di Napoli. Questo incarico rappresentò una tappa cruciale nel suo percorso artistico e contribuì a consolidare la sua reputazione. Negli anni successivi, la richiesta di opere da parte di nobili e viceré, aumenta vertiginosamente, consolidando Solimena come uno dei pittori più richiesti del suo tempo e in generale come una figura di spicco del panorama artistico meridionale.

      Muore il 5 aprile 1747 e viene sepolto nella chiesa di San Domenico a Barra.

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